Il rumore lontano. Prima fermata: Il biglietto

“L’eco che arriva da lontano scioglie sempre l’orecchio.
È un paradosso: il suono che annebbia l’ascolto affila sempre la sua fame, la sua curiosità… Arriva un momento in cui i suoni vicini diventano trasparenti, troppo luminosi, troppo evidenti, accecanti. A quel punto, i suoni non definiti mostrano una particolare capacità di seduzione, svelando il loro erotismo e la loro arte. Si vestono di bellezze peculiari, che i musicisti non hanno mai sentito e che faticheranno ad apprendere. Allora, ci sembra più vicino ciò che ci parla dalla distanza di quello che abbiamo in loco. Ci accarezza da lontano senza bisogno di toccarci la pelle.”

Il rumore lontano, Xabier Erkizia, 2017